E.M.D.R.
La tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) viene da tempo utilizzata nell’ambito psicoterapeutico ed è supportata da una mole importante di ricerca nella letteratura scientifica, soprattutto per quanto concerne l'elaborazione di eventi traumatici. Nell'ambito sportivo l’EMDR trova quindi importante applicazione nelle condizioni in cui l'atleta manifesti un'influenza negativa nella performance dovuta ad un trauma non risolto, ad esempio in conseguenza ad un grave infortunio.
In parole semplici, questa tecnica favorisce l'elaborazione di un ricordo traumatico tramite la stimolazione bilaterale indiretta, visiva o tattile, dell'encefalo. Ad esempio, in seduta la persona viene invitata a ricordare elementi importanti dell'evento traumatico, in un contesto di sicurezza, ed al contempo seguire con gli occhi uno stimolo che induca un loro movimento bilaterale. Quest'ultimo risulta favorire una rielaborazione emotiva grazie ad una migliore integrazione di informazioni nei lobi dell'encefalo grazie a meccanismi naturali neurofisiologici propri di questo organo.
Il risultato comporta la capacità di ricordare l'evento doloroso senza l'attivazioni di emozioni spiacevoli e disfunzionali e quindi influenze negative sulla performance.
La pratica EMDR risulta utile anche nel rafforzare percezioni di sè, motivazioni e sentimenti costruttivi nell'atleta, aspetti importanti per affrontare la gara con un aumentato senso di autoefficacia.
BIBLIOGRAFIA
EMDR, il manuale. F. Shapiro, I. Fernandez
La tecnica EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) viene da tempo utilizzata nell’ambito psicoterapeutico ed è supportata da una mole importante di ricerca nella letteratura scientifica, soprattutto per quanto concerne l'elaborazione di eventi traumatici. Nell'ambito sportivo l’EMDR trova quindi importante applicazione nelle condizioni in cui l'atleta manifesti un'influenza negativa nella performance dovuta ad un trauma non risolto, ad esempio in conseguenza ad un grave infortunio.
In parole semplici, questa tecnica favorisce l'elaborazione di un ricordo traumatico tramite la stimolazione bilaterale indiretta, visiva o tattile, dell'encefalo. Ad esempio, in seduta la persona viene invitata a ricordare elementi importanti dell'evento traumatico, in un contesto di sicurezza, ed al contempo seguire con gli occhi uno stimolo che induca un loro movimento bilaterale. Quest'ultimo risulta favorire una rielaborazione emotiva grazie ad una migliore integrazione di informazioni nei lobi dell'encefalo grazie a meccanismi naturali neurofisiologici propri di questo organo.
Il risultato comporta la capacità di ricordare l'evento doloroso senza l'attivazioni di emozioni spiacevoli e disfunzionali e quindi influenze negative sulla performance.
La pratica EMDR risulta utile anche nel rafforzare percezioni di sè, motivazioni e sentimenti costruttivi nell'atleta, aspetti importanti per affrontare la gara con un aumentato senso di autoefficacia.
BIBLIOGRAFIA
EMDR, il manuale. F. Shapiro, I. Fernandez