MINDFULNESS NELLO SPORT: COSA E', COME E PERCHE’ PRATICARLA
COSA E’?
La parola mindfulness si riferisce ad uno stato mentale caratterizzato da una piena attenzione neutrale ai propri pensieri, sensazioni corporee, azioni e stimoli del momento presente, che limita quindi la distrazione e quindi la disattenzione indotta da pensieri sul futuro, sul passato oppure giudicanti.
Nella pratica mindfulness non ci si pone una qualche riflessione od obiettivo particolare, se non di accogliere, osservare e quindi accettare senza giudicare qualsiasi elemento presente nell’attimo in cui siamo. Date queste considerazioni, diviene più semplice capire come nella pratica sportiva tale stato mentale favorisce la piena attenzione alla performance e quindi quello stato definito come"flow", grazie al quale l'atleta raggiunge più facilmente l'eccellenza.
Un esempio potrebbe essere quello di un atleta che appena prima o durante la gara viene attraversato nella mente da pensieri come: "oggi non sono in forma", "lui è troppo forte per me", "ho sbagliato e quindi andrà male".... L'approccio mindful prevede di accogliere questi pensieri (perchè comunque non possiamo evitare il loro "arrivo") ma di non "seguirli", non incoraggiarli con altre preoccupazioni o rimuginazioni di simile natura e quindi di lasciare scorrere rimanendo focalizzati sulla propria azione sportiva.
Tra i vari atleti o team che adottano tale pratica, possiamo ricordare come esempio la mitica squadra dei Chicago Bulls di Phil Jackson e Michael Jordan che comprendeva nel loro staff il Dr. G. Mumford come trainer mindfulness.
COME SI PRATICA?
In parole semplici, il training prevede due forme di pratiche: formale ed informale. Nella prima situazione, l'atleta ascolta una voce guida in solitudine oppure in gruppo, meglio se ogni giorno, per un intervallo di tempo variabile da 3 a 45 minuti a seconda dell’esercitazione. Tale pratica favorisce quindi nel tempo la consapevolezza "informale" in ogni momento di vita reale e quindi di performance sportiva.
PERCHE’ E’ UTILE?
Se consideriamo che i processi mentali disfunzionali, come la preoccupazione e la rimuginazione, sono fonte di emozioni spiacevoli (es. eccessiva ansia pre-gara) risulta comprensibile come la pratica della mindfulness allena la mente a ridurre questi stati cognitivi patogeni e quindi favore momenti di maggiore attenzione e quindi focalizzazione ed eccellenza sportiva.
Sono Istruttore Programma Mindful Sport Performance Enhancement di Kaufman, Glass e Pineau.
Bibliografia
Mindful Sport Performance Enhancement: Mental Training for Athletes and Coaches. K. A. Kaufamn, C. R. Glass, T. R. Pineau.
The Mindful Athlete: Secrets to Peak Performance. G. Mumford
COSA E’?
La parola mindfulness si riferisce ad uno stato mentale caratterizzato da una piena attenzione neutrale ai propri pensieri, sensazioni corporee, azioni e stimoli del momento presente, che limita quindi la distrazione e quindi la disattenzione indotta da pensieri sul futuro, sul passato oppure giudicanti.
Nella pratica mindfulness non ci si pone una qualche riflessione od obiettivo particolare, se non di accogliere, osservare e quindi accettare senza giudicare qualsiasi elemento presente nell’attimo in cui siamo. Date queste considerazioni, diviene più semplice capire come nella pratica sportiva tale stato mentale favorisce la piena attenzione alla performance e quindi quello stato definito come"flow", grazie al quale l'atleta raggiunge più facilmente l'eccellenza.
Un esempio potrebbe essere quello di un atleta che appena prima o durante la gara viene attraversato nella mente da pensieri come: "oggi non sono in forma", "lui è troppo forte per me", "ho sbagliato e quindi andrà male".... L'approccio mindful prevede di accogliere questi pensieri (perchè comunque non possiamo evitare il loro "arrivo") ma di non "seguirli", non incoraggiarli con altre preoccupazioni o rimuginazioni di simile natura e quindi di lasciare scorrere rimanendo focalizzati sulla propria azione sportiva.
Tra i vari atleti o team che adottano tale pratica, possiamo ricordare come esempio la mitica squadra dei Chicago Bulls di Phil Jackson e Michael Jordan che comprendeva nel loro staff il Dr. G. Mumford come trainer mindfulness.
COME SI PRATICA?
In parole semplici, il training prevede due forme di pratiche: formale ed informale. Nella prima situazione, l'atleta ascolta una voce guida in solitudine oppure in gruppo, meglio se ogni giorno, per un intervallo di tempo variabile da 3 a 45 minuti a seconda dell’esercitazione. Tale pratica favorisce quindi nel tempo la consapevolezza "informale" in ogni momento di vita reale e quindi di performance sportiva.
PERCHE’ E’ UTILE?
Se consideriamo che i processi mentali disfunzionali, come la preoccupazione e la rimuginazione, sono fonte di emozioni spiacevoli (es. eccessiva ansia pre-gara) risulta comprensibile come la pratica della mindfulness allena la mente a ridurre questi stati cognitivi patogeni e quindi favore momenti di maggiore attenzione e quindi focalizzazione ed eccellenza sportiva.
Sono Istruttore Programma Mindful Sport Performance Enhancement di Kaufman, Glass e Pineau.
Bibliografia
Mindful Sport Performance Enhancement: Mental Training for Athletes and Coaches. K. A. Kaufamn, C. R. Glass, T. R. Pineau.
The Mindful Athlete: Secrets to Peak Performance. G. Mumford